Lettera di reclamo al fornitore luce: quando, come mandarla ed altre informazioni utili

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Sommario: In questo articolo, esamineremo dettagliatamente il processo di presentazione di un reclamo ai fornitori luce. Ti guideremo attraverso i passaggi necessari per effettuare un reclamo in modo efficace, quando farlo, dove inviarlo e cosa aspettarti come risposta da parte del fornitore. Affronteremo anche un caso specifico legato al reclamo, ovvero la doppia fatturazione.

Lettere di Reclamo al Fornitore Luce: in quali casi mandarla?

Prima di intraprendere azioni legali contro il fornitore di energia, molti italiani optano per la strada del reclamo, un’alternativa “civile” e obbligatoria prima di procedere in tribunale. Questa opzione diventa rilevante in una varietà di situazioni problematiche che includono inesattezze e disservizi nel servizio di fornitura elettrica.

I casi più comuni che giustificano l'invio di un reclamo sono:

  • Bollette con Importi Errati: Errori nell’importo fatturato sono una ragione frequente per un reclamo.
  • Servizi Fatturati Mai Richiesti: Qualora si venga addebitati per servizi mai richiesti o utilizzati.
  • Doppia Fatturazione: Questo può accadere durante un cambio di fornitore.
  • Mancata o Ritardata Fatturazione: Problemi di fatturazione come ritardi o mancanze possono essere un valido motivo per un reclamo.
  • Contratti Non Richiesti: In caso di sottoscrizione di contratti non richiesti.
  • Mancata Cessazione del Contratto: Se il contratto non viene terminato nonostante la richiesta.
  • Interruzioni di Fornitura Ingustificate: Interruzioni non motivate nella fornitura di energia.

È importante notare che, in caso di semplici errori in bolletta (come nominativo errato o indirizzo impreciso), è opportuno richiedere una rettifica di fatturazione anziché inoltrare un reclamo. Inoltre, per situazioni più complesse o in caso di insoddisfazione dopo aver inoltrato un reclamo, è possibile ricorrere all’assistenza di associazioni dei consumatori o di un legale.

Come scrivere la Lettere di Reclamo: la Guida

La redazione di una lettera di reclamo verso il proprio fornitore di energia elettrica è un processo che ogni cliente può intraprendere autonomamente, seguendo le indicazioni fornite sul sito ufficiale del fornitore o, se necessario, con l’assistenza di associazioni di consumatori. È essenziale che il reclamo sia formulato in forma scritta, utilizzando vari mezzi come la raccomandata A/R, il fax, o l’email. Importante è la possibilità di attestare la data di ricezione del reclamo da parte del fornitore.

Per essere considerato valido ed efficace, il reclamo deve includere determinate informazioni fondamentali:

  • Dati Personali: Nome, cognome, indirizzo postale o e-mail del cliente.
  • Servizio Contestato: Specificare se il reclamo riguarda il servizio elettrico, del gas, o entrambi.
  • Codice Cliente e Codice Fornitura: Riferimenti trovabili sulla bolletta, come il codice cliente e il codice identificativo della fornitura (POD per l’elettricità e PDR per il gas).
  • Descrizione dettagliata dei Fatti: Motivi specifici del reclamo, accompagnati da documentazione supportiva come copie delle bollette contestate o del contratto.

Per l’invio del reclamo, sono disponibili diverse opzioni:

  1. Posta Ordinaria: Invio di una raccomandata A/R all’indirizzo del fornitore.
  2. Raccomandata Online: Utilizzo di servizi come “”Lettera Senza Busta””, che garantisce sicurezza e valore legale equivalente alla raccomandata tradizionale.
  3. E-mail: Un’opzione digitale che facilita l’invio e la tracciabilità del reclamo.

Assicurandosi di seguire questi passaggi e di includere tutte le informazioni necessarie, il reclamo avrà maggiori possibilità di essere trattato in modo efficace e tempestivo dal fornitore.

Quanto Tempo ha il Fornitore per rispondere al Reclamo?

Una volta ricevuto il reclamo, i fornitori di energia sono tenuti a rispondere entro un termine specifico. La normativa prevede che i fornitori debbano inviare una risposta scritta entro 40 giorni solari dalla ricezione del reclamo. Questo termine rimane valido anche se il fornitore necessita di dati tecnici supplementari dal distributore.

Nel caso in cui il cliente invii il reclamo all’indirizzo sbagliato, l’ufficio del fornitore che riceve il reclamo per errore ha l’obbligo di inoltrarlo all’indirizzo corretto entro 7 giorni. Da quel momento, i 40 giorni per rispondere iniziano a decorrere.

La risposta fornita dal fornitore deve essere chiara, comprensibile e motivata. Deve includere:

  • Riferimenti al reclamo specifico
  • Dettagli contrattuali pertinenti
  • Chiarimenti aggiuntivi se richiesti dal cliente
  • L’analisi sulla fondatezza della lamentela, con riferimenti normativi o contrattuali appropriati.

Inoltre, se il fornitore non risponde nei termini stabiliti, il cliente ha diritto a un indennizzo automatico, che verrà liquidato nella prima bolletta utile. L’ammontare dell’indennizzo varia in base al ritardo: 20€ per risposte entro 80 giorni, 40€ per ritardi tra 80 e 120 giorni, e 60€ per risposte oltre i 120 giorni.

È importante notare che in circostanze eccezionali, come disservizi dovuti a forza maggiore, la comunicazione della risposta può avvenire attraverso altri mezzi, come avvisi sui giornali o comunicazioni locali. Inoltre, l’ARERA ha introdotto l’obbligo di conciliazione per ridurre il ricorso a cause legali.

Risposta tardiva: come ricevere l’indennizzo automatico

Nel contesto della gestione dei reclami verso i fornitori di energia, è prevista una politica di indennizzo automatico in caso di ritardo nella risposta. Questo indennizzo è destinato ai clienti che non ricevono una risposta tempestiva al loro reclamo e viene liquidato direttamente nella bolletta successiva.

L'ammontare dell'indennizzo dipende dalla durata del ritardo:

  • Entro 80 giorni: Se la risposta è fornita entro 80 giorni dalla ricezione del reclamo, il cliente ha diritto a un indennizzo di 20€.
  • Tra 80 e 120 giorni: Per le risposte che arrivano tra gli 80 e i 120 giorni, l’indennizzo sale a 40€.
  • Oltre 120 giorni: In caso di un ritardo superiore ai 120 giorni, l’indennizzo riconosciuto è di 60€.

È importante per i clienti monitorare i tempi di risposta e assicurarsi che il proprio fornitore adempia a queste obbligazioni nel caso in cui la risposta al reclamo subisca ritardi. Questo sistema di indennizzo è pensato per incentivare i fornitori a gestire e rispondere in modo tempestivo ai reclami, garantendo al cliente un certo grado di protezione e compensazione per eventuali disagi.

Ad ogni modo, se non sei soddisfatto col tuo attuale fornitore di luce, ti invitiamo a consultare le offerte di altri fornitori. Ecco alcuni che potrebbero interessarti:

 

Come presentare un Reclamo allo Sportello del Consumatore

Nel caso in cui non si riceva una risposta dal proprio fornitore, si abbia diritto all’indennizzo, o la risposta ricevuta non sia soddisfacente, è possibile rivolgersi allo Sportello del Consumatore. Questa opzione è valida anche in situazioni come la sottoscrizione di un contratto non richiesto.

  • Per iniziare il processo di reclamo allo Sportello del Consumatore, è possibile seguire questi passaggi:
  • Utilizzo del Portale Clienti Sportello: Questa piattaforma online permette di gestire il reclamo in maniera diretta, monitorando lo stato delle pratiche in corso e consultando tutta la documentazione scambiata con lo Sportello.
  • Compilazione del Modulo di Reclamo: Il modulo può essere compilato sia manualmente sia al computer. Una volta completato, può essere inviato in uno dei seguenti modi:
Contatti Reclamo Sportello Consumatore
Canale di contatto Indirizzo
Via email: reclami.sportello@acquirenteunico.it
Via posta ordinaria:
Sportello per il consumatore Energia e Ambiente c/o Acquirente Unico SpA, Via Guidubaldo del Monte, 45 – 00197 Roma
Via fax: 800.185.025

Dopo aver ricevuto il reclamo, lo Sportello verificherà il caso e fornirà indicazioni per la risoluzione del problema, se di sua competenza. Nel caso in cui il reclamo sia infondato, irregolare o il disservizio risolto, lo Sportello procederà all’archiviazione della segnalazione, informando comunque il cliente.

Per assistenza o informazioni aggiuntive, i consumatori possono contattare lo Sportello tramite il numero verde 800.166.654, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00. Questa procedura offre un canale diretto ed efficace per la risoluzione di eventuali controversie con i fornitori di energia.

Doppia Fatturazione: cosa fare?

La doppia fatturazione può verificarsi in seguito a un cambio di fornitore di energia elettrica o gas. Di norma, una volta sottoscritto un nuovo contratto, non è necessario che il cliente intraprenda ulteriori azioni burocratiche, poiché è compito del nuovo gestore comunicare al precedente l’interruzione del contratto. Se questo non avviene, il vecchio fornitore potrebbe continuare a emettere fatture, portando a una doppia fatturazione.

  • Verifica della Doppia Fatturazione: Controllare entrambe le bollette per assicurarsi che si riferiscano allo stesso periodo di fatturazione. È importante notare che il cambio di fornitore diventa effettivo dal primo giorno del mese successivo al periodo di recesso di 30 giorni. Se non si trova la dicitura “periodo di ultimo consumo” o “bolletta di ultimo consumo“ nell’ultima bolletta ricevuta dal vecchio fornitore, potrebbe indicare che non è stata comunicata la cessazione del contratto.
  • Inviare un Reclamo per la Rettifica o il Rimborso: Se si constata una doppia fatturazione, è necessario richiedere la rettifica al fornitore che non avrebbe dovuto emettere la fattura. Se la fattura è già stata pagata, si dovrà richiedere un rimborso. È consigliabile inviare un reclamo scritto tramite raccomandata A/R, includendo una descrizione dettagliata del problema, i dati anagrafici dell’intestatario del contratto, gli estremi della bolletta errata, una copia della bolletta, e, se possibile, una copia del nuovo contratto di fornitura.

In caso di pagamento già effettuato, il fornitore errato dovrà procedere con un rimborso, che potrebbe essere effettuato tramite storno sull’ultima bolletta di chiusura o, se l’importo è maggiore, con una rimessa diretta, ad esempio tramite assegno bancario.

Questi passaggi consentono al cliente di gestire efficacemente casi di doppia fatturazione e di recuperare eventuali somme pagate erroneamente, assicurando un’esatta contabilizzazione delle spese energetiche.

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Aggiornato su 5 Lug, 2024

Giorgio Grisorio